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Sunday, October 15, 2006

Dove finisce l'acqua


Basta che piova un po’ di meno o un po’ di più del solito e siamo subito in emergenza. In realtà sui temi ambientali l’emergenza è cronica, segno che i danni e le ferite sono ormai talmente profondi che basta un niente per andare incontro a catastrofi. Fino a qualche anno fa l’emergenza idrica riguardava il Sud d’Italia, nelle ultime estati investe invece anche il bacino del Po e le regioni che su esso si affacciano.
…Nello scorso luglio il Wwf ha realizzato un sintetico ma prezioso rapporto intitolato “Bacino del Po: quale siccità? “ nel quale documenta che “la situazione è grave non tanto e non solo per la siccità odierna, ma per l’ormai cronica alterazione degli equilibri idrogeologici e ambientali”. Inutile quindi occuparsi delle crisi stagionali:serve invece la capacità di intervenire sulle cause dei fenomeni ambientali e di prevederne l’evoluzione.
…Nevica e piove di meno (è indubbio), ma prima di questo esistono paradossi quotidiani: per esempio la portata media annua del Po è di 1.470 metri cubi al secondo mentre i diritti di prelievo (usi domestici,industriali e a per l’agricoltura) sono di 1.850 metri cubi al secondo…Preleviamo troppa acqua dai fiumi e rischiamo di ucciderli.
…E poi gli sprechi: ci sono usi sottovalutati dell’acqua, per esempio quello per l’innevamento artificiale delle piste da sci. Per i 24 mila ettari di piste dotate di cannoni da neve occorrono dai 52 ai 95 milioni di metri cubi d’acqua per stagione: pari al consumo domestico annuo di una città di oltre un milione di abitanti.

Tratto da: altreconomia -numero di settembre 2006-

Questo breve articolo mette in luce un problema importantissimo e allo stesso tempo molto complicato da risolvere come quello dell’utilizzo e dello spreco dell’acqua. A mio modesto parere uno dei fattori chiave per migliorare l’attuale situazione sta nella presa di coscienza di ogni singola persona sulla reale gravità della situazione. In questa maniera non si può continuare: ci sono troppi sprechi, troppi metri cubi persi per condotte difettose, troppo poco riciclo. Ogni famiglia, ogni singolo individuo può e deve fare la sua parte quotidianamente per migliorare questa situazione. Ricordiamoci sempre che migliaia di persone muoiono ogni giorno di sete mentre il “ricco occidente” si diverte a costruire piscine private e super vasche da bagno. Non bisogna sempre pensare a se stessi e sulla questione dell’acqua bisognerebbe fermasi a riflettere e fare tutti quanti un po’ di sana autocritica.

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