lavolperossa

Questo blog vuole rappresentare un pensiero, un punto di vista e un modo di vivere la società di chi forse non si sente ancora veramente rappresentato da un unico partito...CONTINUA IN FONDO AL BLOG (vedi "Manifesto del blog"). Per suggerimenti, consigli, articoli e ogni altra informazione scrivete a: lavolperossavb@libero.it

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Sunday, May 20, 2007

Intervista a Miriam Rawi


Miriam Rawi dell’Organizzazione Rawa delle donne afghane.
“Libertà e democrazia non si esportano. Se ci sono Paesi che vogliono aiutarci devono agire indipendentemente dagli Usa”.
Rawa, associazione delle donne afghane, da più di trent’anni lotta per la difesa dei diritti delle donne islamiche contro il fondamentalismo religioso.

Miriam Rawi:
L’Afghanistan non è il Paese liberato e pacificato del quale parlano i media. Cinque anni fa gli Usa e i loro alleati hanno attaccato il nostro paese dicendo di voler portare “diritti umani”, “democrazia” e “libertà” in questo Paese sconvolto dalla guerra. Il regime taleban è caduto e si è insediato il regime fantoccio di Hamid Karzai, del quale fanno parte i criminali dell’Alleanza del Nord che tutto il mondo conosce…Senza dubbio la guerra al terrore ha rovesciato il regime misogino e barbaro dei talebani, ma non ha rimosso il fondamentalismo islamico, che è alla radice della sofferenza di tutto il popolo afghano. Essa ha solamente sostituito un regime fondamentalista con un altro. Ora abbiamo un parlamento pieno di signori della guerra, tra cui capi criminali jehadi, ex comandanti taleban e alcuni ex fantocci dell’Urss. Persone che dovrebbero essere processate per i loro crimini di guerra…
Le condizioni di sicurezza in Afghanistan sono critiche: le donne e le bambine sono le più colpite. Uomini armati dell’Alleanza del Nord hanno preso parte a stupri, rapimenti, omicidi, saccheggi ed altre forme di violenza. Secondo l’Onu, l’Afghanistan sta affrontando disastri sanitari peggiori dello tsunami del 2004. Ogni giorno 700 bambini e 50-70 donne muoiono per mancanza di assistenza medica. Contrariamente a quello che si sostiene non c’è traccia di libertà di espressione…L’imbarazzante sconfitta riportata in Iraq non ha lasciato agli Stati Uniti altra scelta se non quella di spacciare l’Afghanistan per un successo…Spero che abbiate capito che il nostro devastato Paese non è affatto liberato…
Il nostro popolo considera il governo americano un amico dei nostri nemici. Negli ultimi tre decenni gli Stati Uniti hanno sostenuto gli elementi e i gruppi responsabili di tutte le disgrazie, i problemi e le devastazioni che hanno colpito il nostro Paese. E questa politica prosegue. Se i governi vogliono giocare un ruolo positivo nell’aiutare l’Afghanistan, devono rendersi indipendenti dalle politiche Usa; devono dimostrare al popolo afghano di essere sia contro i taleban, sia contro Al Quaeda, sia contro i terroristi dell’Alleanza del Nord…
Pensiamo che nessun Paese possa esportare libertà e democrazia in un altro Paese, ma altri Paesi possono essere d’aiuto alla nostra gente per combattere i suoi nemici…
Rawa è stata fondata a Kabul nel 1977. Da allora abbiamo aperto scuole, orfanotrofi, ambulatori medici, progetti di microcredito. Ci battiamo per un governo democratico e laico, la sola cura per il popolo Afghano e per le donne. Lavoriamo per accrescere la consapevolezza organizzare le donne in settori legali e sociali, e per aumentare il loro livello di istruzione e alfabetizzazione.
Fate sentire la vostra voce insieme a noi , contro il terrorismo e per difendere la democrazia e la pace.

Wednesday, May 16, 2007

Dove sono finiti i Ds?? ...sempre più al Centro...


Grazie alle loro alleanze e al loro nuovo modo di ragionare, ieri era più facile vedere bandiere della quercia a piazza S.Giovanni al family day che a piazza Navona. Infatti a piazza Navona non c’erano bandiere della quercia, ora i Ds sono troppo preoccupati a lanciare anatemi in politichese dai loro salotti. Sono troppo occupati a inseguire Rutelli e tutti i centristi.
Era invece un dovere dei Ds stare in piazza Navona ieri!!!
A sinistra la partenza dei Ds creerà un vuoto che bisogna colmare ma senza inseguire false correnti centriste.
Il Pd ancora una volta ha mostrato tutte le sue contraddizioni, un partito che al suo interno ha correnti contrastanti e che sempre più è in balia di atteggiamenti fondamentalisti dei centristi ultra cattolici (Binetti, Bobba …), persone che non dovrebbero stare nel centro-sinistra ed è molto preoccupante vedere che i Ds si fondano con un partito (margherita) che ha al suo interno anche queste idee. Perché chi è contro ai “Dico” è contro la società, è contro l’uguaglianza delle persone, è contro il riconoscimento di diritti e doveri legittimi di altri cittadini. Queste persone non possono stare in un partito democratico. In questa scelta non deve contare ( e ordinare) la Chiesa in quanto istituzione ma la ragione, la coscienza e l’umanità di tutti noi.
Siamo l’unico Paese europeo a non avere ancora una legge sulle coppie di fatto…questo è vergognoso per una società che si definisce civile.
Da questo punto di vista sembra di stare nel Medioevo…

Friday, January 26, 2007

Laicità


Nel tempo in cui stiamo vivendo essere laici significa assumere la distinzione tra ciò che appartiene allo Stato e ciò che invece riguarda la fede. Distinguere non significa costruire un fossato o alzare un muro ma rendersi responsabilmente consapevoli del fatto che vi è una sfera delle decisioni che appartiene alla società civile nel suo complesso ed un’altra invece che impegna il singolo individuo credente o la comunità di fede alla quale egli si riferisce. Spesso si dice laico per significare semplicemente “non dogmatico” ed indicare un individuo responsabilmente critico anche nei confronti delle proprie convinzioni più radicate. “Laico non è colui che rifiuta o deride, il sacro, ma letteralmente colui che vi sta di fronte…Laico è ogni credente non superstizioso…E così è laico ogni non credente che sviluppi senza mai assolutizzare o idolatrare il proprio relativo punto di vista…” (M.Cacciari). Laicità, quindi, come spirito critico e vigile sulle ortodossie; laicità come costante interrogazione su ciò che istituzioni religiose o apparati ideologici dichiarano indiscutibile e assoluto. Laicità insomma come “etica” di un uomo libero e razionale che, anche quando si apre alla fede, non rinuncia ai suoi dubbi ed alle sue riflessioni e perfino alle sue contestazioni nei confronti di talune formulazioni dogmatiche delle varie “chiese”.

Parlare per crescere


Occorre maggiore impegno quotidiano (qualcosa sta migliorando). Collaboriamo, confrontiamoci e discutiamo sulle iniziative da attuare a livello locale per sensibilizzare e promuovere le nostre idee, la nostra politica. Riappropriamoci del significato nobile di “fare politica” inteso come pura aggregazione, come sano confronto, come unione di persone con religioni e culture diverse.
Fare veramente politica significa stare a contatto con la gente comune, confrontarsi con loro nel quotidiano, dai piccoli problemi ai bisogni più grandi. Vuol dire anche condividere con loro gioie e soddisfazioni. Bisogna saper valorizzare e valutare l’individuo, ascoltare sempre tutti e mai massificare. Cosa c’è di più sano di una politica svolta con questo spirito e con questi intenti? Riscopriamo il piacere di parlare e la virtù del saper ascoltare, invece oggi sembra sempre più difficile poter fare ciò. Mostrare interesse e riscoprire le “cose semplici” è importante ad ogni età. Promuoviamo iniziative che non per forza devono avvenire attraverso i canali dei partiti ma che possono e devono arrivare anche dalla “base” dell’elettorato, da tutti noi. Volantinaggio, giornali, opuscoli, riunioni… tutte queste cose (e molte altre) possono essere, pur nella loro semplicità, utili e fondamentali. E’ molto importante riuscire a discutere ed informare senza i preconcetti e l’ombra dei partiti cosiddetti “istituzionali”, i quali portano subito le persone ad etichettare individui ed iniziative senza neppure sapere che cosa esprimono e pensano. Bisogna ascoltare le persone e capire ciò che realmente vogliono esprimere e sostenere, senza avere diffidenze preconcette. Penso che dobbiamo iniziare a discutere, con maggiore responsabilità, sulle iniziative che possiamo promuovere e portare avanti, ognuno nella sua zona di residenza. Il pensiero di sinistra, laico, progressista ed ambientalista deve essere il punto d’incontro e di fondamento.

C.C

Rapporto ambientalismo-mondo cattolico


Il “mondo” ambientalista non è né pro né contro il mondo cattolico. Occorre affermare con decisione la laicità della politica come dato universale di tutte le iniziative. Se poi su alcune tematiche si trovano punti di convergenza con il mondo cattolico (o mussulmano o buddista ecc…) meglio ancora: perché la pluralità di idee porta sempre ad un arricchimento personale e della comunità.
Vorrei sottolineare come molte volte sia la Chiesa stessa ad allontanarsi dalla politica ambientalista: ne sono dimostrazione i “cattolicissimi” partiti di centro-destra. Il problema sta all’origine, perché infatti le religioni non dovrebbero occuparsi del cosiddetto “potere temporale” ma solo dell’ambito personale e spirituale delle persone. Se poi un cattolico voglia far parte del mondo ecologista, in quanto cittadino e non in quanto cattolico (e ciò non vuol dire rinnegare niente e nessuno perché la religione riguarda la sfera personale dell’individuo) mi sembra palese che non ci siano motivi di contrasto o conflitto.
Inoltre il cosiddetto “mondo cattolico” ha al suo interno moltissime correnti differenti quindi è difficile parlare e considerare questo soggetto come una semplice omogeneità di pensieri e azioni.

Friday, November 17, 2006

Sviluppo economico: non esagerare.


Sviluppo economico. Non bisogna auspicare uno sviluppo indefinito ed incontrastato (e a volte selvaggio) dell’economia perché questo, in tempi non molto lunghi, si trasformerà in un effetto negativo. La nostra società deve attuare uno sviluppo più equo e razionale. Raggiunto il progresso economico (più che sviluppo), bisogna cercare di mantenerlo, e non continuare ad affannarsi in continue trasformazioni ed evoluzioni. Esse, il più delle volte, sono fini a se stesse ed in contrasto con la società e l’ecologia. Nel campo economico si cercano sempre maggiori guadagni e per raggiungerli molte persone sono disposte a fare qualsiasi cosa, questa “malformazione” strutturale occorre curarla. La “medicina” non è facile da trovare ma indubbiamente si trova all’interno delle leggi che lo Stato attua e nella formazione culturale che scuole ed università “offrono” ai futuri cittadini.
Nella banalità della frase: “bisogna sapersi accontentare”, ci sono in verità racchiuse molte filosofie di vita che il più delle volte vengono ignorate. Ormai la nostra società garantisce qualsiasi tipo di comodità le quali molte volte vanno anche al di là delle reali necessità. Tuttavia continua lo sviluppo di cellulari, televisioni, elettrodomestici, edifici super tecnologici, nei quali non vedo proprio dove si possa allacciare il binomio con l’ecologia. Invece moltissimi di questi soldi potrebbero e dovrebbero essere impiegati nei campi più importanti dello sviluppo, ovvero: ricerca medica, farmaceutica, ricerca universitaria, sviluppo e miglioramenti delle scuole e trasporti pubblici. Insomma possiamo benissimo vivere senza i cellulari e computer di ultimissima generazione, senza elettrodomestici che fanno tutto da soli ecc…ma non possiamo rinunciare a pronto soccorsi, scuole e treni. Dobbiamo mantenere il livello di sviluppo raggiunto, ed impegnarci, in modo tale che tutti possano arrivare allo stesso livello di progresso all’interno della società. E’ vergognoso che in Italia troviamo ragazzi che, al Nord vanno in giro il sabato sera con mille euro di vestiti firmati, mentre al Sud i loro coetanei non hanno i soldi per comprarsi i libri di scuola. Si capisce palesemente che c’è qualcosa che non va’.
Infine deve cambiare il rapporto e la gerarchia che vi sono tra sviluppo ed ambiente-salute. Oggi, prima di tutto, ci si preoccupa di realizzare “la grande opera” che FORSE porterà qualche miglioramento per qualche singolo individuo, ma SICURAMENTE costerà moltissimi soldi (pubblici cioè dei cittadini) e farà guadagnare poche persone già ricche. Poi, una volta finita l’opera, si cominciano a guardare i problemi e danni che ha creato sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. Tutto questo è imbarazzante e molto triste perché sottolinea la mancanza in Italia di una cultura per l’ambiente, la salute e il progresso sociale.

Tuesday, October 31, 2006

Considerazioni sui Dico...


Chi non è a favore dei Dico non è a favore dello sviluppo di una parte della società. Tutte le persone che convivono, (siano esse eterosessuali o omosessuali) devono avere gli stessi diritti e doveri di un qualsiasi cittadino per il semplicissimo fatto che sono cittadini. Coloro che sono contrai ai Dico e che si ergono come paladini a difesa del matrimonio e dei valori della famiglia, non si accorgono che così facendo discriminano delle altre persone, e in modo arrogante ed ignorante privano loro di una libertà. Perché una persona che convive per un intera vita e condivide insieme al suo patner gioie e dolori deve per esempio alla morte del compagno/a vedersi portare via, dai parenti del defunto, la casa in cui ha vissuto per un intera vita, solo perché non intestata a lui e, non essendo “per legge” coniuge non ha nessun diritto a riguardo? La risposta è semplice perché da questo punto di vista viviamo in una società arretrata.
Gli “abitanti” della Casa delle LIBERTA’ (e non solo) mostrano tutta la loro incoerenza sul tema dei diritti civili: perché anche se non si è d’accorso su questo tema non si può impedire una cosa che non lede e vincola la libertà di nessuno. Siete contrari? Molto bene vorrà dire che non "userete" quella legge, ma che diritto avete di impedire a due persone di convivere con gli stessi vostri diritti e doveri? Chi è contrario mostra in tale scelta tutta la sua chiusura intellettuale.
I Dico sono una grande sfida di una società che vuole progredire e crescere. Bisogna imparare ad essere cittadini sempre più consapevoli e tolleranti, non solo a parole, perché altrimenti si torna nel Medioevo.

Sunday, October 15, 2006

W i senatori e i deputati


Come sempre tante belle notizie giungono dal nostro sano e rigoglioso parlamento. Uomini di fatica, di indiscutibile serietà e costanza vegliano e decidono su tutti noi comuni mortali. Tra una striscia di coca e una “pinna” di marijuana i nostri floridi politici amministrano il nostro Bel Paese.
La loro miglior dote si chiama ipocrisia infatti molti di quelli che oggi siedono, duri e puri, tra i banchi di camera e senato (forse “un po’ fatti”),qualche mese fa hanno votato la legge Fini: per la quale tre spinelli e un chilo di coca sono la stessa cosa. Così mentre i nostri Uomini Giusti vanno in giro nelle loro auto blu (pagate con le nostre tasse) a drogarsi, nella Penisola Italica minorenni e maggiorenni finisco in carcere per qualche spinello. Direi semplicemente che vergogna!!!
Per quanto riguarda la cocaina ho qualche dubbio in più ma fino a quando si fumano una canna, a mio modo di vedere sono liberissimi di farlo, tuttavia bisogna essere chiari in queste cose: se sei proibizionista di giorno al lavoro, caro il mio politico (quasi sempre di destra), non puoi diventare il miglior amico di Bob Marley la sera appena torni a casa. Questa incongruenza è la cosa più fastidiosa, il sentirsi presi in giro da persone che sono li (in teoria) per rappresentarci e che vengono pagate da Noi.
Apriamo ora un altra piccola parentesi che riguarda il livello culturale dei nostri “esigenti” governanti. Non voglio entrare troppo nello specifico ma penso che un minimo di cultura generale sia richiesta a chiunque voglia intraprendere la carriera politica per diventare senatore o deputato. Non mi sembra che domande su: Mandela. effetto serra, guerra nel Darfur, Consob ecc…siano troppo “alte” per la nostra ineffabile classe dirigente. Concludo quindi con un appello a tutte le maestre delle scuole elementari di cercare, dove è possibile con corsi di recupero, di dare una mano a questi uomini di mezza età: almeno nelle tabelline e nelle preposizioni articolate. Grazie.

Naturalmente vivere...


La natura ci da tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere in maniera tranquilla e sana. Bisogna riscoprire il potere straordinario dell’ambiente che ci circonda. La società di oggi in molti casi è ammagliata e contagiata da fast food, reality tv, industrializzazioni selvagge, loschi uomini della “grande finanza”, uno sviluppo edilizio e di grandi opere che deturpa ogni cosa….diciamo basta a tutto ciò. Riscopriamo la semplicità e la bellezza della natura che, se ci organizziamo e la proteggiamo, può garantire una vita migliore a moltissime persone. Fermiamoci a pensare a quanti sprechi e sciocchezze potremmo eliminare dalla nostra vita quotidiana. Bisogna riscoprire la sobrietà e non più a parole ma con fatti reali. Viviamo in Italia Paese stupendo: dove mare, montagne, laghi e fiumi si uniscono per donarci uno spettacolo unico nel suo genere. Questo ambiente ci dona la vita. Io abito in un paese sulle pre-alpi nord-occidentali e quello che sto scrivendo è anche un appello a rivalutare sotto un altro punto di vista i luoghi in cui viviamo. Ognuno di noi può utilizzare meglio il proprio tempo, è solo una questione di abitudine e di motivazione. Bisogna cercare di vivere più in sintonia con il territorio perché la Sua salute è la Nostra salute. “Siamo creature che oltre alle esigenze del corpo, abbiamo quelle affettive, sociali, intellettive, spirituali. Solo se tutte queste dimensioni sono soddisfatte in maniera armonica possiamo parlare di benessere”. La natura è una forma di benessere che lascia da parte tutte le ricchezze e le gerarchie terrene, di fronte a Lei siamo tutti uguali. Lo sviluppo dell’energie rinnovabili (solare, eolica…) danno possibilità enormi di sviluppo sostenibile dell’ambiente e di ridurre al massimo la capacità di sprechi, e per fare ciò anche il riciclaggio è da considerare utilissimo.”Consumare con rispetto significa trattare bene gli oggetti affinché possano durare a lungo.Un tempo la cultura del rispetto era molto radicata. I nostri nonni usavano e riusavano le cose finché potevano svolgere la loro funzione e quando si rompevano le riparavano”.
Nella vita in collina o in montagna, per esempio, bisogna capire che il fattore più importante è l’ambiente stesso. L’ambiente ci dona la legna, per scaldarci nei periodi più freddi attraverso un bel camino o una bella stufa, piccoli frutti, castagne, funghi, ci dona il suo terreno per una sana agricoltura (verdura, frutta..), i suoi prati per un florido allevamento e infine dalle sue sorgenti scorre acqua fresca e limpida per bere e lavarsi; ed in cambio chiede due sole cose: RISPETTO E AMORE.

Dove finisce l'acqua


Basta che piova un po’ di meno o un po’ di più del solito e siamo subito in emergenza. In realtà sui temi ambientali l’emergenza è cronica, segno che i danni e le ferite sono ormai talmente profondi che basta un niente per andare incontro a catastrofi. Fino a qualche anno fa l’emergenza idrica riguardava il Sud d’Italia, nelle ultime estati investe invece anche il bacino del Po e le regioni che su esso si affacciano.
…Nello scorso luglio il Wwf ha realizzato un sintetico ma prezioso rapporto intitolato “Bacino del Po: quale siccità? “ nel quale documenta che “la situazione è grave non tanto e non solo per la siccità odierna, ma per l’ormai cronica alterazione degli equilibri idrogeologici e ambientali”. Inutile quindi occuparsi delle crisi stagionali:serve invece la capacità di intervenire sulle cause dei fenomeni ambientali e di prevederne l’evoluzione.
…Nevica e piove di meno (è indubbio), ma prima di questo esistono paradossi quotidiani: per esempio la portata media annua del Po è di 1.470 metri cubi al secondo mentre i diritti di prelievo (usi domestici,industriali e a per l’agricoltura) sono di 1.850 metri cubi al secondo…Preleviamo troppa acqua dai fiumi e rischiamo di ucciderli.
…E poi gli sprechi: ci sono usi sottovalutati dell’acqua, per esempio quello per l’innevamento artificiale delle piste da sci. Per i 24 mila ettari di piste dotate di cannoni da neve occorrono dai 52 ai 95 milioni di metri cubi d’acqua per stagione: pari al consumo domestico annuo di una città di oltre un milione di abitanti.

Tratto da: altreconomia -numero di settembre 2006-

Questo breve articolo mette in luce un problema importantissimo e allo stesso tempo molto complicato da risolvere come quello dell’utilizzo e dello spreco dell’acqua. A mio modesto parere uno dei fattori chiave per migliorare l’attuale situazione sta nella presa di coscienza di ogni singola persona sulla reale gravità della situazione. In questa maniera non si può continuare: ci sono troppi sprechi, troppi metri cubi persi per condotte difettose, troppo poco riciclo. Ogni famiglia, ogni singolo individuo può e deve fare la sua parte quotidianamente per migliorare questa situazione. Ricordiamoci sempre che migliaia di persone muoiono ogni giorno di sete mentre il “ricco occidente” si diverte a costruire piscine private e super vasche da bagno. Non bisogna sempre pensare a se stessi e sulla questione dell’acqua bisognerebbe fermasi a riflettere e fare tutti quanti un po’ di sana autocritica.

Friday, October 13, 2006

Essere liberi...


Essere liberi di parlare, che non vuol dire insultare; essere liberi di fare ciò che si vuole, sempre nel rispetto dell’altro, essere liberi di vivere.
Vivere in modo felice, sapendo amare le cose semplice e riuscendo a capire la bellezza che queste portano seco. Riuscire a capire e rendersi conto di quanto siamo fortunati, di come vivere non vuol dire solo cercare le “cose materiali” e superficiali ma che essere liberi e vivi vuol dire prima di tutto avere valori morali, affettivi ed intellettuali. Rendersi conto di come molte volte ci lamentiamo o ci arrabbiamo per niente, per cose inutili ed effimere. Riscoprire quelle “piccole cose” che veramente ci fanno star bene e talvolta ci fanno emozionare: la serata a casa della persona a cui si vuole bene a guardare un bel film, la giornata in compagnia a parlare e scherzare con gli amici di sempre, un pomeriggio passato ad aiutare qualcuno che si trova in difficoltà…
La felicità non deriva solo dall’ aver fatto chissà quale “impresa materiale” o aver ottenuto chissà quale successo, ma essa si costruisce con azioni quotidiane. Viviamo in una società dove non si sa per quale legge o dogma tutto deve essere veloce, rapido, scattante, fast…ogni tanto cerchiamo di vivere Slow. Indubbiamente non risolverà tutti i nostri problemi ma almeno ci aiuterà a vivere più sereni e poi chissà cos’altro…provarci non costa nulla…